< Previous10 FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA I l tema del fotovoltaico in agricoltura ha suscitato in passato un acceso dibattito, ancora oggi presente all’interno del mondo agricolo ma anche in quello delle fonti rinnovabili, dell’ambientalismo e delle istituzioni, a conferma di quanto sia controverso. Sarebbe necessario cercare di superare i conflitti cogliendo le specificità degli interessi alla luce dei bisogni più generali. Tra questi, resta indiscu- tibile la priorità dell’attività agricola finalizzata a sfamare l’umanità, ma il cam- biamento climatico ha determinato una nuova priorità altrettanto fondamen- tale: intervenire sulle cause per preservare la sopravvivenza nel nostro Pianeta. Sostituire le fonti fossili con quelle rinnovabili è una delle principali risposte a disposizione. È proprio l’attività agricola, chiamata a svolgere un ruolo attivo, che subi- sce uno dei prezzi più alti degli effetti del cambiamento del clima. Questa riflessione ha la necessità di essere concretizzata per non correre il rischio di restare sul piano dei bei princìpi. La chiave di volta è costituita dalla possibilità di coniugare i due obiettivi fondamentali: produrre cibo e produrre energia, senza che una opzione escluda o comprometta l’altra. Non soltanto è possibile superare il conflitto ma ancor più produrre bene e meglio i prodotti agricoli attraverso la produzione energetica rinnovabile. Questa è la vera sfida che abbiamo di fronte. Lo sforzo di questo documento va in questa direzione. Vorremmo aprire un confronto per dimostrare che questa strada non solo è possibile ma è ne- cessaria. In questi anni, più di una contestazione è stata mossa al fotovoltaico in agricoltura, come la realizzazione da parte di soggetti economici esterni alle imprese agricole, il cui modello di business prevedeva un riconoscimento eco- 2. Fotovoltaico e agricoltura tra criticità e opportunità. Imparare dall’esperienza 11 FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 11 2. Fotovoltaico e agricoltura tra criticità e opportunità. Imparare dall’esperienza nomico al proprietario del fondo per l’occupazione dello spazio utilizzato e non una partecipazione attiva alla produzione energetica. Ancora di più si è discusso dell’impatto degli impianti fotovoltaici a terra sul paesaggio agrario e sull’agricoltura, in termini di sottrazione di terreno col- tivabile; dibattitto che ha assunto sempre più rilievo, tanto da comportare una drastica revisione della normativa e il divieto di accesso agli incentivi pubblici sulla produzione elettrica per le nuove installazioni. Parallelamente, troppo poco ci si è impegnati per mettere a punto una strategia volta a realizzare impianti fotovoltaici in ambito agricolo, in grado di determinare vantaggi per le imprese agricole, per contribuire al loro ulteriore sviluppo, migliorare la competitività e qualità, ma allo stesso tempo incremen- tare l’energia rinnovabile per il Paese. L’obiettivo al 2030 fissato dal PNIEC per il fotovoltaico e ancor più quel- li maggiormente sfidanti richiesti dai nuovi target europei di riduzione delle emissioni climalteranti, impongono di affrontare la questione di un nuovo e più importante sviluppo del fotovoltaico con approccio oggettivo, facendo tesoro delle esperienze di questi anni e anche tenendo conto delle nuove soluzioni disponibili, senza pregiudizi, preclusioni e senza generalizzazioni. Certamente l’elemento imprescindibile per nuove valutazioni circa la rea- lizzazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli è quello di porre massima attenzione all’uso del suolo, in quanto risorsa preziosa per l’agricoltura e per la società, coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e con le specificità territoriali. Anche l’inserimento degli impianti nel paesaggio agrario dovrà essere adeguatamente valutato, ma prima ancora è necessario riconoscere che il pa- esaggio possa essere modificato per coniugare bellezza e armonia con la ne- cessità di rendere vivibile un territorio, dove è presente una comunità locale, alla quale vanno forniti servizi, strade, abitazioni, spazi produttivi, energia. In ultima analisi, un territorio agricolo privo di infrastrutture come strade, reti elettriche, edifici per la conservazione e trasformazione dei prodotti, servizi so- ciali, reti di trasporto, non sarebbe nelle condizioni di garantire una adeguata qualità della vita delle popolazioni residenti. Altrettanto il futuro sviluppo del fotovoltaico nel contesto agricolo, dovrà essere declinato puntando sul pieno coinvolgimento degli imprenditori agri- coli, i quali dovranno svolgere un ruolo da protagonisti, integrando sempre più la produzione di prodotti di qualità con la generazione di energia rinnovabile.12 FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 12 È ora il momento di definire regole del “si può fare a condizione che” e superare così facili divieti da cui nessuno trarrebbe vantaggio. In tal senso è importante valorizzare l’impegno dei centri di ricerca come il CREA o l’Enea, che attraverso le proprie competenze operano per raccogliere le migliori esperienze di impianti fotovoltaici in ambito agricolo per valutare tutte le implicazioni, vantaggi e criticità ed elaborare modelli virtuosi di ap- proccio.13 3FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 3. Il quadro di riferimento L o scorso 14 luglio la Commissione Europea ha approvato il Pac- chetto “Fit for 55” con l’obiettivo di centrare l’obiettivo generale di riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Il nuovo obiettivo produrrà una revisione di alcune direttive come quella sulle energie rinnovabili RED (l’Italia è ancora nel percorso di recepimento della vecchia direttiva) e l’adozione di nuove di- rettive come quella sulla tassa sul carbonio alla frontiera (CBAM) e la nuova Strategia Forestale dell’U.E. Il – 55% di emissioni che punta alla neutralità carbonica al 2050, si associa a una revisione anche degli altri obiettivi per il clima. Secondo questo nuovo scenario, al 2030 le rinnovabili dovranno passare dal 32% al 40%, e l’efficienza energetica dovrà aumentare dal già previsto 32% al 39% rispetto ai consumi del 1990. Questo significa che il PNIEC, approvato solo nel 2019, dovrà essere ur- gentemente rivisto, modificando in modo sostanziale gli obiettivi da raggiun- gere per le specifiche fonti. Il Comitato Interministeriale della Transizione Ecologica (CITE) ha recente- mente presentato alle Camere la Proposta di Piano per la transizione ecologi- ca che servirà ad accompagnare le nuove sfide del Green Deal europeo a scala nazionale, a partire dalle linee delineate dal PNRR. In questo documento vi sono dei precisi riferimenti alla rimodulazione dei precedenti obiettivi del PNIEC al 2030. Ad esempio si ipotizza che nello spac- chettamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni tra gli Stati membri, l’Italia dovrà prevedere una riduzione del 51%. Anche per la riduzione dei consumi attraverso l’efficienza energetica si prospetta la necessità di passare dal 43% al più ambizioso 45%. Ma soprattutto per le rinnovabili si prevede un aumento dell’obiettivo del 15%, quindi dal 30% al 45%. Inoltre, questa pro- posta di Piano evidenzia che per coerenza ai nuovi obiettivi europei l’Energia Elettrica da fonti rinnovabili dovrà raggiungere il 72% al 2030 (nel 2019 era il 39,8%) e avvicinarsi al 100% al 2050. 14 FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 14 In questa prospettiva sarà fondamentale il ruolo dell’energia prodotta dal settore fotovoltaico, dato che in larghissima misura il gap dovrà essere coper- to da nuova capacità fotovoltaica. Invece dei 51 mila MW previsi dal PNIEC, si dovrà salire almeno a 71 mila MW: un incremento di circa 50 mila MW rispetto ai 20.865 MW installati in Italia a fine 2020. A fine giugno 2021 risultano operativi nel nostro Paese 968.831 impianti fotovoltaici di tutte le taglie, per una potenza di poco più di 22 GW dei quali però solo 13 mila (per 12,5 GW) sono di taglia superiore ai 200 kW e tra questi solo 1.276 sono sopra a 1 MW per circa 4,8 GW. L’84,8% degli impianti installati sono impianti di piccola taglia sotto i 12 kWp che raggiungono appena 3,6 GW. Per avere un’idea del cambio di marcia richiesto, nel corso del primo se- mestre 2021 in Italia sono stati installati impianti fotovoltaici per 362 MW mentre, dall’anno prossimo e per tutto il prossimo decennio, con un target di 50 mila MW al 2030 sarà necessario installare mediamente 2.500 MW ogni semestre, cioè 6,9 volte tanto. Ovviamente sarà necessario massimizzare le installazioni fotovoltaiche su coperture di edifici, opzione con effetti positivi non solo per la mancata occu- pazione di suolo e per un percorso autorizzativo più agevole ma anche per la vicinanza dell’impianto alla domanda di energia elettrica, con benefici anche nei riguardi della rete. Tuttavia, il potenziale realisticamente installabile en- tro il 2030 è pari a circa 15 GW su coperture di tipo residenziale, industriale, commerciale, infrastrutturale, a patto che vengano rese permanenti le attuali detrazioni fiscali per l’edilizia residenziale e i superammortamenti per quella industriale, ma si realizzino anche forme capillari d’informazione, capaci di sen- sibilizzare la miriade di soggetti economici e sociali potenzialmente interessati alla realizzazione degli interventi. Secondo un recente rapporto dell’Energy & Strategy Group del Politecni- co di Milano, nello scenario di sviluppo accelerato (coerente con gli obiettivi al 2030) nel quinquennio 2021-2025 le comunità energetiche rinnovabili potreb- bero consentire l’installazione di 4,6 GW di fotovoltaico 1 . Nella ragionevole ipotesi di uno sviluppo più sostenuto nel successivo quinquennio, nel 2030 la capacità complessiva installata dovrebbe collocarsi poco sopra 10 GW. Poiché le installazioni su coperture o in comunità energetiche garantireb- bero complessivamente poco più della metà della capacità richiesta al foto- voltaico, i restanti circa 25 GW (corrispondenti a circa 37.500 ettari 2 ) dovranno essere realizzati a terra con impianti fotovoltaici utility scale, cioè di taglia suf- ficiente a renderli competitivi senza il sostegno di incentivi. 1 Energy & Strategy Group, Electricity Market Report, novembre 2020 2 Si è assunto il tipico valore di 1,5 ettari per MW15 3FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 4. Quanta energia da fotovoltaico è necessario produrre dall’ambito agricolo? L a necessità di aumentare la quota complessiva di energia rinnova- bile da fotovoltaico, come evidenziato nel precedente paragrafo, deve fare i conti con l’obiettivo generale della riduzione dei consu- mi attraverso maggiore efficienza energetica e fare fronte alla cre- scente richiesta di energia elettrica rinnovabile da parte del sistema della mobilità e dei trasporti e del riscaldamento/raffrescamento. È altresì necessario tener conto di un altro importante elemento; in Italia il consumo di suolo è un problema reale. Secondo il rapporto 2021 del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Am- biente (SNPA), il consumo del suolo continua a trasformare velocemente il ter- ritorio nazionale. Nel 2020, le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 56,7 km 2 , ovvero, in media, più di 15 ettari al giorno: incremento che rimane in linea con quelli del recente passato e fa perdere al nostro Paese quasi 2 m 2 quadrati di suolo ogni secondo, causando la sparizione di aree naturali e agri- cole. Tali superfici sono sostituite da nuovi edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali, logistici, produttivi e di servizio e da altre aree a copertura artifi- ciale all’interno e all’esterno delle zone urbane. La copertura artificiale del suolo è arrivata ormai al 7,11% rispetto alla me- dia UE del 4,2%, percentuale che sale al 9,15% all’interno del suolo utile, cioè di quella parte di territorio teoricamente disponibile e idonea ai diversi usi. Per una valutazione oggettiva in questo campo è necessario distinguere tra gli effetti sostanzialmente permanenti nel caso di un terreno agricolo tra- sformato in zona industriale, una strada, una zona residenziale rispetto quelli di un impianto fotovoltaico a terra che presenta caratteristiche di completa reversibilità. Anche sul fronte della risposta idraulica è giusto ricordare che il suolo sottostante l’impianto garantisce la completa permeabilità e assorbi- mento delle precipitazioni. Ancor più l’impatto sul suolo agricolo di un impian- to agro-voltaico come descritto sui paragrafisuccessivi si presenta quasi del tutto irrilevante. 16 FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 16 Per esprimere una valutazione sulla superficie agricola necessaria per rag- giungere gli obiettivi sopra descritti per il settore fotovoltaico, occorre tener presenti i seguenti elementi: Nella migliore delle ipotesi, dove si possano utilizzare prioritariamente siti come: ex cave, discariche dismesse, aree degradate a causa di fenomeni na- turali, ambientali, aree inquinate non bonificabili, bacini idrici ecc., solo il 10% del fotovoltaico installabile a terra potrà essere realizzato. Le attuali tecnologie consentono un miglioramento dell’efficienza dei pannelli quindi per realizzare 1 MW di fotovoltaico a terra sono necessari circa 1,5 ha comprensivi di corsie e i spazi per la gestione e manutenzione. In questo caso, al netto di circa 2,5 GW realizzabili su aree non agricole, sarà necessario prevedere installazioni per circa 22,5 GW, che occuperebbero circa 33.750 ha di terreni classificati agricoli. Attualmente, la superficie agricola totale in Italia è pari a 16,7 milioni di ettari, di cui 12,4 utilizzati, ma in costante diminuzione. Dal 1990 si è perduto quasi il 20% di superficie agricola utilizzata, per la cessata coltivazione delle terre meno produttive, in parte occupate da boschi e ancora dall’espansione delle aree urbanizzate e industriali. Si tratterebbe quindi di destinare agli impianti fotovoltaici solo lo 0,20% di tutto il territorio classificato agricolo in Italia, pari a poco più dell’1,4% della SAU perduta negli ultimi vent’anni. In definitiva, la realizzazione degli obiettivi sul fotovoltaico al 2030 richie- derà l’adozione di una pluralità di interventi, in diversi ambiti e settori produt- tivi, compreso quello agricolo, dove sussistono diverse tipologie di superfici utilizzabili e dove, ad esempio, al 31 dicembre 2019 risultano installati 1 29.421 impianti fotovoltaici inseriti nell’ambito di aziende agricole e di allevamento per una potenza complessiva di 2.548 MW e una produzione di lorda di 2.942 GWh (di cui 674 GWh di autoconsumo). 1 Rapporto Statistico GSE – Solare Fotovoltaico 2019 https://www.gse.it/documenti_site/ Documenti%20GSE/Rapporti%20statistici/Solare%20Fotovoltaico%20-%20Rapporto%20 Statistico%202019.pdf17 3FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 5. Un’opportunità di sviluppo sostenibile L’ ulteriore sviluppo del fotovoltaico in agricoltura può rap- presentare un elemento di crescita sia economica sia am- bientale, molto importante per il settore agricolo, per l’industria, per i territori e le comunità locali, laddove op- portunamente inserito in progetti economici, agro-energe- tici e di sviluppo più ampi, specifici per i diversi contesti rurali. La Commissione europea sostiene una Politica Agricola Comune indi- rizzata a sfruttare il potenziale dell’economia circolare e della bioeconomia, rafforzando contestualmente la tutela dell’ambiente e la lotta e l’adattamen- to ai cambiamenti climatici e, grazie alle innovazioni disponibili, fra cui quel- le tecnologiche, favorire la multifunzionalità dei sistemi agricoli, condizione essenziale per assicurare alle aziende agricole un’adeguata redditività e gli strumenti per rispondere alle diverse sfide dell’economia in termini maggiore produttività e migliore sostenibilità ambientale. La Commissione Europea ancora una volta ribadisce l’esigenza di recupe- rare quanto le trasformazioni introdotte in agricoltura nel secolo scorso han- no fatto perdere per strada, cioè due delle tre gambe sulle quali si reggeva l’economia agricola: oltre alla produzione (oltre tutto diversificata) di alimenti, quelle di energia e di fibre. Un ritorno alla multifunzionalità perduta, utilizzan- do però le più aggiornate conoscenze scientifiche e tecnologiche. Per traguardare l’obiettivo di neutralità climatica, peraltro, è necessario costruire connessioni tra le diverse filiere della Green conomy, ridisegnando gli attuali modelli produttivi, in coerenza con gli obiettivi economici, ambientali e sociali del Green Deal: l’integrazione fra produzione di energia rinnovabile e produzione agricola è un elemento qualificante per la decarbonizzazione del settore agricolo, energetico e dei territori. In primo luogo, il futuro sviluppo del fotovoltaico nel contesto agricolo dovrà essere declinato con il pieno coin- volgimento degli imprenditori agricoli i quali dovranno svolgere un ruolo da 18 FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 18 protagonisti integrando, quanto più possibile, la capacità di produrre prodotti di qualità con la generazione di energia rinnovabile. Occorre inoltre tener conto della difficoltà di alcune filiere agricole che, più di altre, hanno necessità di integrare i propri redditi anche attraverso attivi- tà di diversificazione come la produzione di energia, integrazione in alcuni casi indispensabile per prevenire l’abbandono delle aree rurali. Un nuovo sviluppo del fotovoltaico in agricoltura, con l’integrazione di reddito che ne deriva, potrà quindi essere lo strumento con cui le aziende agricole potranno mantenere o migliorare la produttività e la sostenibilità delle produzioni e la gestione del suolo, riportando, ove ne ricorrano le condizioni, ad attività agro pastorale anche terreni marginali. Potrà inoltre essere un’oc- casione di valorizzazione energetica dei terreni abbandonati, marginali o non idonei alla produzione agricola che, in assenza di specifici interventi, sono de- stinati al totale abbandono.19 3FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA. PROPOSTE PER UNA RELAZIONE VIRTUOSA 6. Una proposta articolata sui modelli da perseguire C iò premesso, lo sviluppo del fotovoltaico in agricoltura è affrontato con riferimento agli impianti: l su edifici e fabbricati rurali; l altre opzioni, distinguendo tra impianti: ◗ agro-fotovoltaici (caratterizzati da una forte interazione tra la produzione agricola e quella energetica); ◗ a terra.Next >