< Previous50 COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI 50 La Figura 11 riporta l’andamento della produzione sul grafico degli indica- tori di sistema con le misure di policy e normative più significative, si ottiene. Si può notare che dal 2012 il settore della cogenerazione è stato in gra- do di rispondere agli stimoli del governo offrendo al mercato energetico un potenziale tecnologico in grado di far fronte alla richiesta di riduzione delle emissioni, anche in corrispondenza di una congiuntura economica ancora sfa- vorevole (fino al 2013) e in lieve ripresa dal 2014. Figura 11 – Andamento Produzione / Indicatori di sistema 51 7COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI I l 26 giugno 2014, il Consiglio europeo crea l’Unione dell’energia come uno dei cinque obiettivi principali dell’agenda strategica europea, che definisce le priorità dell’UE per i prossimi anni. L’Unione dell’energia ha un triplice obiettivo: l fornire energia a prezzi accessibili alle imprese e ai consumatori; l garantire energia a tutti i Paesi dell’UE mediante la riduzione della dipendenza energetica dell’UE; l generare più energia verde e proseguire la lotta ai cambiamenti climatici”. Le misure messe in campo a livello europeo dall’Unione Europea sono declinate sulla base delle cosiddette cinque dimensioni guida”: l dimensione della decarbonizzazione; l dimensione dell’efficienza energetica; l dimensione della sicurezza energetica ; l dimensione del mercato interno dell’energia; l dimensione della ricerca, dell’innovazione e della competitività. Con la successiva approvazione dei “Quadro comunitario per le politiche dell’energia e del clima al 2030”, e come passo successivo al conseguimento degli obiettivi “20-20-20”, l’Europa si è posta nuovi obiettivi al 2030, sempre con la volontà di ridurre le emissioni di gas serra, incrementare sostanzialmen- te la produzione di energia da FER e i risparmi di energia primaria tramite gli interventi di efficientamento energetico. Con l’intento di operare una “trasformazione fondamentale del sistema 11. L’unione dell’energia e il Clean Energy Package, il Green Deal e il Fit for 5552 COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI 52 energetico europeo”, l’Europa ha quindi concretizzato le sue intenzioni nel 2016 varando una serie di misure, note come “Clean Energy Package”, il cui corpus normativo si articola sui seguenti provvedimenti: l Energy Performance of Buildings Directive 2018/844 l Renewable Energy Directive (EU) 2018/2001 l Energy Efficiency Directive (EU) 2018/2002 l Governance of the Energy Union and Climate Action (EU) Regulation 2018/1999 l Risk-preparedness in the electricity sector - Regulation (EU) 2019/941 l European Union Agency for the Cooperation of Energy Regulators - Regulation (EU) 2019/942 l Internal market for electricity – Regulation (EU) 2019/943 l Common rules for the internal market for electricity - Directive (EU) 2019/944 In Italia il recepimento completo del “Clean Energy Package” è ancora in corso di completamento, poiché sono ancora in via di definizione i decreti legislativi di recepimento delle direttive sulle rinnovabili (D (EU) 2018/2001) e sul mercato elettrico (D (EU) 2019/944). Di particolare interesse è il Regolamento 2018/1999 sulla governance dell’Unione dell’energia. Il regolamento chiede agli SM la redazione dei noti “Piani nazionali integrati per l’energia e il clima” volti a identificare strategie e strumenti per il raggiungimento degli obietti nazionali al 2030. Inoltre, la direttiva 2018/844 “EPBD” è stata recepita con il D.Lgs. 10 giugno 2020, n. 48 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/844 del Parlamen- to europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.” La Direttiva 2018/2002 è stata recepita con il D.Lgs. 14 luglio 2020, n. 73 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/ UE sull’efficienza energetica.”53 COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI 53 11. L’unione dell’energia e il Clean Energy Package, il Green Deal e il Fit for 55 11.1 Il PNIEC e la cogenerazione I “Piani Nazionali Integrati per l’Energia e il Clima” previsti dal Regola- mento (UE) 2018/1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla gover- nance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima sono tra i principali strumenti messi in campo dall’Europa per puntare al raggiungimento degli obiettivi dell’Unione dell’energia in materia di energia e ambiente. Con riferimento al 1990, gli obiettivi per la UE e per il nostro Paese indicati nel PNIEC sono i seguenti: Per l’Italia è previsto un target di risparmio energetico cumulato al 2030 di 51,436 Mtep, con una riduzione annua dello 0,80% dei consumi, pari a 0,935 Mtep. Il PNIEC, identifica nella cogenerazione un valido strumento per l’efficien- tamento del settore termico, in particolare nelle applicazioni in teleriscalda- mento, dove prevede un incremento di +4 TWh/anno in sinergia con le rinno- vabili. Con lo sviluppo delle configurazioni in autoconsumo, la cogenerazione avrà un ruolo importante anche sui mercati dei cosiddetti servizi ancillari, quali l’apertura al mercato del servizio di dispacciamento, accessibile alle piccole utenze grazie alla figura degli aggregatori e allo sviluppo delle LEC, le Local Energy Communities.54 COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI 54 Secondo il rapporto di valutazione del potenziale nazionale di applicazio- ne della Cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento efficiente elaborato dal GSE in ottemperanza dell’articolo 14 della Direttiva EED, la co- generazione potrebbe fornire 14 TWh di calore e 10 TWh elettrici incrementa- li, oltre a 4 TWh di calore aggiuntivi da reti TLR efficienti (Figura 12). I valori si riferiscono al potenziale economico e non considerano né il po- tenziale di sviluppo legato alla diffusione dell’idrogeno quale vettore energeti- co, né le possibili sinergie tra CAR e fonti rinnovabili, e questo rappresenta un grave vulnus nell’equilibrio complessivo delle potenzialità delle insieme delle tecnologie afferenti al mondo della cogenerazione, soprattutto in considera- zione che gli obiettivi al 2030 possono – e devono – essere declinati anche con un’oculata attenzione non soltanto al numeratore ma anche al denominatore. Figura 12 Figura 1355 COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI 55 11. L’unione dell’energia e il Clean Energy Package, il Green Deal e il Fit for 55 Da notare l’ancor troppo rilevante divario tra il potenziale tecnico ed eco- nomico della cogenerazione. Nel terziario il potenziale economico è addirittu- ra nullo, rispetto a quello tecnico di quasi 1 TWh (Figura 13). Le economie di scala giocano sicuramente un ruolo rilevante negli impianti di cogenerazione, non vanno poi trascurate le barriere burocratiche, con iter autorizzativi ancora troppo complessi per i micro-impianti, e una ancora scarsa cultura del settore HVAC per la cogenerazione. Indubbiamente l’attuale vincolo regolatorio che impone la configurazione one-to-one ai SEU gioca ancora un ruolo determi- nante nel limitare lo sviluppo della cogenerazione nei condomini, limitando i benefici economici della stessa alla sola energia usata per i servizi comuni. 11.2 Il Green Deal e il Fit for 55 Successivamente, l’Europa ha definito l’importante progetto del Green Deal, quale insieme organico di provvedimenti e politiche volte al raggiungi- mento della neutralità climatica entro il 2050. Come noto, il Green Deal punta a ottenere un’economia non solo decarbonizzata ma anche sostenibile per sfruttamento di risorse naturali e rispettosa dell’ambiente e della biodiversità. Con il Green Deal l’Europa vuole offrire ai suoi cittadini: l edifici rinnovati ed efficienti dal punto di vista energetico; l cibo sano e a prezzi accessibili; l più trasporti pubblici; l energia più pulita e innovazione tecnologica pulita d’avanguardia; l prodotti che durano più a lungo, che possono essere riparati, riciclati e riutilizzati; l posti di lavoro adeguati alle esigenze future: e formazione delle competenze per la transizione; l un’industria competitiva e resiliente a livello globale. Come passo concreto per il raggiungimento della neutralità climatica il 14 luglio la Commissione Europea ha presentato il pacchetto di misure “Fit for 55” con l’obiettivo di ridurre entro il 2030 del 55% (rispetto ai livelli 1990) le emissioni di gas serra. Le misure del pacchetto Fit for 55 prevedono: l una revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS), che comprende la sua estensione al trasporto marittimo, la revisione delle norme sulle emissioni del trasporto aereo e l’istituzione di un sistema di scambio di quote di emissione distinto per il trasporto stradale e l’edilizia;56 COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI 56 l una revisione del regolamento sulla condivisione degli sforzi che discipli- na gli obiettivi di riduzione degli Stati membri nei settori non compresi nell’EU ETS; l una revisione del regolamento relativo all’inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra risultanti dall’uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura (LULUCF); l una revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili; l una rifusione della direttiva sull’efficienza energetica; l una revisione della direttiva sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi; l una modifica del regolamento che stabilisce le norme sulle emissioni di CO 2 di autovetture e furgoni; l una revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici; l un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere; l ReFuelEU Aviation per carburanti sostenibili per l’aviazione; l FuelEU Maritime per uno spazio marittimo europeo sostenibile; l un fondo sociale per il clima; l una strategia forestale dell’UE. Il settore energetico, è uno dei soggetti maggiormente interessati dalla transizione ecologica e tutte le misure oggi disponibili e in via di sviluppo devono essere “messe a terra”, sia nel breve,sia nel lungo termine per il rag- giungimento degli obiettivi. Per il settore energetico, l’elettrificazione dei consumi dovrà confrontarsi con uno sviluppo controllato delle FERNP, quali eolico e fotovoltaico. La stabi- lità della rete è ovviamente una priorità e le tecnologie di storage, pur avendo compiuto grandi passi avanti, difficilmente potranno garantire un impiego su vasta scala da qui al 2030. Tra le tecnologie disponibili la cogenerazione gioca un ruolo importante per garantire il bilanciamento della rete. Da questo punto di vista poi lo svi- luppo di storage termici garantirà efficienze ancora maggiori, allorquando gli impianti cogenerativi sono chiamati a intervenire sia nel mercato della capaci- tà, sia nel dispacciamento.57 7COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI U no studio condotto da E&S Group e Italcogen, con un son- daggio somministrato all’intero settore della cogenerazione (ESCO, produttori, installatori, et c) ha chiaramente evidenzia- to come lo sviluppo della cogenerazione e in generale degli investimenti in efficienza energetica, siano strettamente lega- ti al quadro normo legislativo vigente e alla sua stabilità nel tempo (Figura 14). 12. Le prospettive di sviluppo della cogenerazione Figura 14 – (*)elaborazione Italcogen a seguito survey su un campione di aziende Per il prossimo futuro si aspettano misure di sostegno per la crescita della CAR, in particolare l nelle strutture sanitarie; l negli Impianti polisportivi; l nell’ agricoltura; l per lo sviluppo delle Reti di Teleriscaldamento;58 COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI 58 l per sostenere lo sviluppo e le applicazioni della tecnologia della micro cogenerazione (microturbine a gas) per settore residenziale; l per i servizi energetici. Dati del 2018 hanno individuato un fattore di debolezza per lo sviluppo degli investimenti a causa dell’entrata in vigore del “Decreto energivori”, che ha spostato l’offerta verso industrie non energivore con impianti di potenza media più bassa. Le conseguenze hanno spinto gli operatori a richiedere una profonda revisione di tale norma che ha messo in crisi gli investimenti in effi- cienza energetica nell’industria e conseguentemente nel settore della coge- nerazione. Ci si aspetta infine un effetto positivo con la conferma del rinnovamento dei meccanismi normativi dei TEE (DM 10 maggio 2018) per la ripresa del mer- cato dopo che nel 2018 i titoli hanno avuto prestazioni negative drammatiche rispetto agli anni precedenti.59 7COGENERAZIONE E RECUPERI TERMICI S in dal 2011, con la delibera AEEG EEN 9/11, è stata introdotta l’eleggibilità del recupero di calore nel sistema Italiano dei Certi- ficati Bianchi. In particolare, la Figura 15 (Tabella 2 dell’Allegato A alla Delibera EEN 9/11), considera i progetti di recupero calore dai processi industriali tra gli interventi ritenuti ammissibili a ricevere i Titoli di Efficienza Energetica. 13. I recuperi termici nel panorama regolatorio nazionale Figura 15 - (Tabella 2 dell’Allegato A alla Delibera EEN 9/11)Next >