Trivelle: FREE, si a referendum per nuova politica energetica

Nel mondo solo l’Italia in controtendenza per sviluppo rinnovabili

ROMA, 19 GENNAIO 2015 – “L’approvazione del quesito referendario per bloccare l’attività delle trivelle da parte della Corte Costituzionale ci dà grande soddisfazione. Finalmente avremo l’occasione in Italia per discutere del futuro della politica energetica del paese, un futuro che per ora è in controtendenza rispetto allo scenario mondiale ed europeo”. Lo dichiara in una nota il Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa 30 associazioni italiane del settore.

“Mentre nel mondo gli investimenti nelle energie rinnovabili sono aumentati, arrivando alla cifra record di 329 miliardi di dollari lo scorso anno, il nostro paese volge lo sguardo da un’altra parte. La Danimarca, per esempio, ha raggiunto il 42% dei consumi elettrici da eolico e la Germania ha aumentato, nel 2015, di cinque punti percentuali la quota di rinnovabili sui consumi elettrici, mentre l’Italia ha visto nello stesso periodo un calo della quota di consumi coperti da rinnovabili. E le prospettive del prossimo biennio non sono affatto migliori”.

“Che la situazione sia cambiata dopo COP21 di Parigi è dimostrato dalla votazione del Parlamento europeo che chiede di innalzare gli obiettivi vincolanti sull’efficienza energetica dal 27% al 40% al 2030. Riteniamo dunque necessario che l’Italia avvii una riflessione seria e di ampio respiro, partendo proprio dalle indicazioni della Conferenza sul clima di Parigi, per definire una strategia in grado di orientare le strategie energetiche, industriali, dei trasporti, dell’edilizia e dell’agricoltura del paese. Guardando al futuro e non al passato”.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*