Clima: FREE, a Parigi per cop21 serve salto di qualita’

ROMA, 6 NOVEMBRE 2015 – “Manca meno di un mese alla COP21 di Parigi e tutti i paesi sono chiamati a fare un salto di qualità nella lotta al cambiamento climatico, incrementando gli sforzi rispetto al passato. Con il successo della COP21 di Parigi potranno aprirsi nuovi spazi per il rafforzamento di un’economia basata su un modello di sviluppo diverso dal passato, e con ricadute occupazionali positive”. Lo dichiara Gianni Silvestrini, presidente del Coordinamento Free – Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa 30 associazioni del settore – in occasione del convegno che si è svolto a Rimini a Keyenergy/Ecomondo, dal titolo “L’impegno dell’Italia sul clima al 2030”.

“L’obiettivo è articolato in una riduzione del 43% delle emissioni inquinanti rispetto al 2005 per i settori energivori assoggettati all’Emissions Trading Scheme e in una riduzione del 30% delle stesse emissioni per i settori dell’edilizia, dei trasporti, dell’agricoltura, e delle imprese non coinvolte nel precedente programma. Nel 2016 verrà decisa la ripartizione tra i 28 paesi europei della quota del 30% di riduzioni delle emissioni inquinanti, ma una cosa è certa: occorrerà incrementare decisamente gli sforzi, perché con le politiche attuali la riduzione al 2030 sarebbe solo del 20%. Il convegno che ha organizzato Free ha voluto esplorare tutte le possibilità nei vari settori per comprendere dove è più sensato spingere sull’acceleratore, anche in vista delle positive ricadute in termini occupazionali”.

Al convegno hanno preso parte Federico Testa, commissario di Enea; Gb Zorzoli, presidente onorario di Free; Livio de Santoli, presidente di AiCARR; Francesco Ferrante, Kyoto Club; Agostino Re Rebaudengo, presidente di Assorinnovabili; Monica Frassoni, Euase; Pietro Menga, Cives; Stefano Bozzetto, di Consorzio italiano Biogas; Marino Berton, direttore di Aiel.

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