Earth day e rinnovabili. Serve prendersi responsabilità per tempi brevi e certi

«La giornata dell’Earth Day è un’ottima occasione per ribadire che occorre mettere al centro delle politiche del nostro Paese la questione ambientale. Ormai è pensiero comune che le rinnovabili hanno bisogno una decisa spinta per essere diffuse al livello che la gravità della situazione, per la guerra in Ucraina e la crisi climatica, impone e ciò può essere fatto con efficacia con un serio e reale sblocco dei processi autorizzativi. – afferma il Presidente del Coordinamento Free, Livio de Santoli, commentando la manifestazione di oggi del Comitato Cittadini per l’Italia rinnovabile che si è svolta sotto al Ministero della Cultura a Roma – Le procedure autorizzative sono ancora troppo macchinose, diverse in ogni regione e spesso soggette a discrezionalità assolutamente non comprensibili. È di ieri, infatti, l’inaugurazione del primo parco eolico del Mar Mediterraneo davanti a Taranto che ha concluso un iter di ben quattordici anni dalla presentazione del progetto dovuto all’opposizione della Sopraintendenza di Taranto per motivi paesaggistici. Per risolvere tale questione si è dovuti arrivare davanti al Consiglio di Stato che alla fine ha dato ragione ai propositori dell’impianto affermando che non solo l’impianto non lede il paesaggio, ma addirittura lo migliora.».

«Ci sono segnali incoraggianti, come il fotovoltaico nei centri storici e la prevista nomina di commissario straordinario per lo sviluppo delle rinnovabili, ma occorre proprio ora fare di più. Approvazione o diniego delle autorizzazioni degli impianti a fonti rinnovabili devono essere dati con celerità e certezze come accade all’estero e le autorizzazioni non devono sottostare a veti se non riguardano aree vincolate. In Scozia dove si produce il 97% dell’elettricità consumata da fonti rinnovabili e dove l’eolico conta per 71% (fonte: Scottish Renewables) sono sufficienti poche settimane per avere un si o un no a un impianto. E non si può dire che il paesaggio scozzese non sia di pregio. Ci vuole un atteggiamento coerente per rispondere a sfide come quella della riduzione dei prezzi in bolletta e del clima altrimenti non si ha a cuore il futuro dell’Italia».

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