ENERGIA: FREE, non possiamo ancora aspettare su decreto rinnovabili

Roma, 14 marzo 2019 – “In merito alle polemiche che si sono scatenate relativamente all’approvazione alla Camera dei Deputati di un emendamento che pone fine alla proroga degli incentivi per alcune categorie di impianti, tra cui termovalorizzatori e impianti a biomasse, si precisa di non avere fatto alcuna dichiarazione in merito e si ribadisce invece, come fatto in altre occasioni, di continuare a ritenere prioritari l’emanazione in tempi rapidissimi del cosiddetto decreto FER 1. Una misura che attendiamo oramai da tre anni e che ora rimpalla tra la Commissione UE e il Ministero dello Sviluppo Economico”. Lo scrive in una nota il Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica che raggruppa oltre 20 associazioni del settore.

“Abbiamo giudicato quel decreto, anche nella forma definitiva approntata da questo Governo, inadeguato e insufficiente per il percorso che si dovrebbe seguire al fine di raggiungere i target europei al 2030 e ancor di più se il livello cui riferirsi fosse quello necessario a non far superare di 1,5 gradi la temperatura globale del Pianeta, come richiesto dagli scienziati. Ma, anche se inadeguato, è fondamentale che quel decreto veda presto la luce: ogni giorno perso ci allontana da quegli obbiettivi e lascia il settore delle rinnovabili nell’incertezza. Inoltre è fondamentale che il nostro Governo emani anche il decreto FER 2, il decreto sulle rinnovabili più innovative (geotermia, biomasse e biometano, solare termodimamico). Anche quello in gravissimo ritardo. Un ritardo il cui danno è enorme non solo in termini ambientali, per la mancata riduzione delle emissioni che esso consentirebbe, ma anche perché frena l’innovazione”.

“Gli incentivi vanno usati oculatamente e per quelle fonti e tecnologie che ne hanno davvero bisogno”, conclude la nota del Coordinamento FREE.

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