Energia: Legambiente e FREE, avanti su autoproduzione da rinnovabili. L’italia deve aprire subito a questa prospettiva per rilanciare fonti rinnovabili

Roma, 16 maggio 2017 – “In Italia possiamo e dobbiamo aprire subito all’autoproduzione e distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili. Oggi questa prospettiva può davvero creare uno scenario che porti opportunità per le imprese, le famiglie e i condomini attraverso le energie pulite. La novità è che questa prospettiva è al centro della nuova Direttiva europea sulle rinnovabili che rafforza i prosumer e le comunità energetiche. Ma possiamo da subito introdurre questa opportunità senza aspettare la Direttiva. Le proposte che abbiamo presentato oggi dimostrano come si possano creare vantaggi per le imprese e le famiglie, anche perchè non esiste alcuna ragione giuridica o economica che possa impedire interventi che rendano l’Italia leader nel Mondo, in un campo di innovazione dove si incrociano fonti rinnovabili, smart grid, auto elettriche e storage dell’energia”. Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, si è espresso nell’ambito del convegno “Liberiamo in Italia l’autoproduzione da energie pulite”, organizzato da Legambiente e Coordinamento Free, che si è tenuto, presso l’Hotel Nazionale, in Piazza Montecitorio, a Roma.
Ad aprire i lavori sono stati Emilio Sani (Italia Solare) e Attilio Piattelli (SunCity). Tra i partecipanti anche G.B. Zorzoli (Coordinamento FREE), Ignazio Abrignani (Commissione Attività Produttive Camera), Gianni Girotto (Commissione Industria Senato, Movimento 5 Stelle), Stella Bianchi (Commissione Ambiente Senato), Pippo Civati (Commissione Camera), Agostino Re Rebaudengo (Elettricità Futura), Massimo Beccarello (Confindustria), Mauro Vergari (Adiconsum), Francesco Luongo (MDC) e Tommaso Barbetti (Tavolo autoconsumo e efficienza energetica).
Sono intervenuti Guido Bortoni, Presidente Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico e Sara Romano, Direttore generale Ministero dello Sviluppo Economico.
“L’autoproduzione con fonti rinnovabili e la piccola cogenerazione, se associate alla possibilità di vendere liberamente parte dell’energia prodotta anche mediante microreti locali, possono promuovere la diffusione di tecnologie come il fotovoltaico senza il ricorso a incentivi, consentendo riduzioni di costi per gli acquirenti e ritorni economici per i fornitori, siano essi prosumer domestici o imprese. Non a caso le proposte di riforma delle Direttive sul mercato elettrico e sulle rinnovabili, contenute nel Clean Energy Package della Commissione europea, contengono indirizzi volti a valorizzare queste alternative alla tradizionale verticalizzazione del rapporto produzione/consumo”, ha affermato Gb Zorzoli, Presidente del Coordinamento Free. “Il convegno, avanzando proposte in tal senso, si propone quindi di sensibilizzare i consumatori e le loro associazioni, protagoniste del convegno, come pure gli interlocutori istituzionali, pure partecipanti attivi all’iniziativa, perché si anticipino gli indirizzi proposti a livello europeo, rimuovendo tutte le barriere che in Italia si oppongono allo sviluppo di un’economia energetica decentrata, consentendo fin d’ora di avviare un percorso innovativo, in grado oltre tutto di creare sviluppo economico e occupazionale”.
Nel corso del convegno sono state presentate e discusse due proposte che puntano ad aprire in Italia, come già avviene in altri Paesi, all’autoproduzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili, consentite dalle Direttive europee.
La prima innovazione riguarda l’introduzione di sistemi di produzione e scambio di energia da fonti rinnovabili attraverso reti private, nella forma di sistemi di distribuzione chiusi (previsti dalla direttiva 2009/72/CE), in modo che tra aziende limitrofe o all’interno di edifici si possa scambiare energia prodotta da fonti rinnovabili. Il vantaggio è che attraverso una gestione attenta di impianti e sistemi di accumulo si possono garantire contratti di immissione e prelievo stabili, permettendo quindi di ridurre sia le oscillazioni che la potenza impegnata per la rete. La seconda proposta riguarda l’introduzione di incentivi per le utenze domestiche, per impianti fino a 10 KW in prevalenza in autoconsumo e legati a sistemi di accumulo. Anche in questo caso si riducono gli scambi con la rete e le oscillazioni conseguenti. Si propone inoltre di rendere finalmente trasparente la fiscalità in bolletta e la modulazione nel pagamento degli oneri di sistema sulla base delle fonti utilizzate e dei vantaggi ambientali.

Si allega il documento presentato nel corso del convegno

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