Legge regionale su Aree Idonee Sardegna è a tutti gli effetti una normativa “blocco rinnovabile”
È il momento delle scelte. Fossili o rinnovabili. La politica sarda decida con chiarezza
Spiace constatare per l’ennesima volta che chi ricopre cariche politiche non sia chiamato nei fatti ad agire secondo quello che dichiara . Infatti, solo poco tempo fa, la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde aveva detto che la Giunta, da lei presieduta, non è contro la transizione energetica e lo sviluppo delle rinnovabili e che la moratoria doveva servire esclusivamente a riportare un po’ di ordine e permettere l’individuazione corretta delle aree idonee, per consentire poi uno sviluppo organico e controllato delle rinnovabili sull’Isola. La Todde aveva anche dichiarato testualmente : «Possiamo produrre energia elettrica, la possiamo produrre per le nostre comunità, mentre il gas lo importiamo a caro prezzo e non possiamo incidere in alcun modo su questo, quindi noi dobbiamo affrontare questo tipo di transizione per quello che è più conveniente per noi».
Purtroppo, le dichiarazioni sono state contraddette dai fatti poiché la legge regionale sulle aree idonee, approvata dalla giunta sarda giovedì 19 settembre, può essere considerata a tutti gli effetti una norma “blocco rinnovabile” per tutta l’isola. Non servire nemmeno entrare nel merito della legge perché la stessa Todde, in alcune dichiarazioni riportate da Quotidiano energia intervenendo sabato 21 settembre a un convegno a Oristano, ha detto che: «in base al Ddl solo l’1% del territorio sardo è idoneo».
Stando così le cose, vogliamo provare a seguire un ragionamento diverso dal solito. Invece di protestare, accettiamo la legge per il suo evidente messaggio politico di contrarietà allo sviluppo delle fonti rinnovabili ma, trattandosi appunto di una scelta politica, pretendiamo che ci verranno chiarite le motivazioni di questa scelta .
A noi vengono in mente solo due possibilità:
- la Giunta sarda ritiene che la Sardegna debba continuare a utilizzare le fonti fossili e crede che la transizione energetica non sia una priorità ;
- la Giunta sarda ritiene che la transizione energetica sia una priorità ma non vuole che la Sardegna dia il suo contributo alla transizione.
«Attendiamo un chiarimento e questa volta vorremmo che le scelte appena fatte fossero ben argomentate e puntuali. Il futuro, energetico e climatico dell’Italia non può rimanere nell’ambiguità ed è necessario oggi che le scelte, in una direzione o in un’altra, fossili o rinnovabili, siano chiare», conclude il presidente del Coordinamento FREE, Attilio Piattelli.
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