Pniec: istruzioni per l’uso

Il Coordinamento FREE presenta un documento unitario sul PNIEC

Livio de Santoli: «ll nuovo PNIEC deve spazzare via tutte le incertezze fossili e puntare con decisione sulle rinnovabili». Sala piena al convegno di questa mattina all’Hotel Nazionale sul PNIEC e centinaia di collegamenti on line.

«ll nuovo PNIEC deve spazzare via tutte le incertezze fossili e puntare con decisione sulle rinnovabili. A fine mese il MASE emanerà una prima bozza del nuovo Piano Nazionale per l’Energia e il Clima PNIEC, dopo una consultazione effettuata attraverso un questionario. -ha affermato il presidente del Coordinamento FREE, durante il convegno “PNIEC: istruzioni per l’uso” che si è tenuto questa mattina a Roma – Le associazioni delle rinnovabili e dell’efficienza energetica del Coordinamento FREE hanno preparato un documento unitario, di 35 pagine, in cui si indicano obiettivi e strumenti che dovrebbero essere inclusi nel PNIEC e si dichiarano pronte e discuterne per un approfondimento ulteriore. Innanzitutto, occorrerà verificare che i nuovi investimenti in gas naturale non impediscano il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030 e al 2050 e che comunque sia dimostrata la loro effettiva necessità rispetto alla futura decrescente domanda di gas. Il PNIEC dovrà indicare le infrastrutture e gli incentivi per realizzare i target REPowerEU al 2030 con una traiettoria da individuare già ora sino al 2050. Auspichiamo che tutte le proposte della Commissione Europea siano accolte in termini di obiettivi: la proposta di innalzare al 13% l’obiettivo vincolante della direttiva sull’efficienza energetica, con l’obiettivo di ridurre del 40% i consumi energetici rispetto al 2007, e di rivedere al rialzo l’obiettivo per il 2030 per le fonti rinnovabili, passando dal 40 % della proposta dello scorso anno al 45 %, magari considerando l’accordo su 42,5% di fonti rinnovabili a copertura della domanda di energia, cui corrisponde una penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche dell’80% circa».

«L’efficienza energetica, la sostituzione di determinati combustibili, un maggiore ricorso all’idrogeno rinnovabile, al biogas e al biometano possono offrire all’industria energivora le opportunità di ridurre la domanda di gas fossile di oltre un quarto rispetto all’attuale consumo. -prosegue Livio de Santoli – Così come l’elettrificazione dei consumi finali, che prevede misure tranchant. Una risposta la si aspetta per la mobilità sostenibile con l’indicazione del parco elettrico circolante al 2030 (4 milioni) e nel caso previsto di uso dei motori a combustione interna oltre il 2035, quale programmazione adotterà il nostro Paese sui carburanti sintetici. Questa sarebbe una posizione molto diversa rispetto al precedente PNIEC. Speriamo che l’intenzione manifestata questa mattina da alcuni esponenti della maggioranza di Governo, ossia quella d’interloquire con tutti gli stakeholder delle rinnovabili e dell’efficienza energetica si traduca in realtà. Noi come sempre siamo pronti a fornire chiarimenti e assistenza al mondo della politica, andando oltre al nostro documento presentato questa mattina».

«Per il raggiungimento degli obiettivi rinnovabili al 2030 sarà necessario non solo nuova produzione però, ma anche incrementare quella esistente con il revamping e repowering. Sarà inoltre indispensabile installare 80 GWh di nuova capacità di accumulo di grande taglia. I numeri corrispondenti a questo cambiamento di passo sono noti da tempo. La potenza elettrica rinnovabile installata dovrà crescere da circa 60 GW di fine 2022 a 145 GW nel 2030 (quindi di 80 GW nel periodo 2023-2030, più di 10 GW ogni anno rispetto agli attuali 2,5), con 58 GW di nuova potenza fotovoltaica, 25 GW di potenza eolica aggiuntiva e 2 GW aggiuntivi ripartiti tra idroelettrico, bioenergie e geotermico. – conclude Livio de Santoli – Raggiungere tali obiettivi significa 320 miliardi di investimenti, 360 miliardi di euro di benefici economici, in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, con 540.000 nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale. Tutto questo ci si aspetta dal PNIEC, visto che oltre al futuro ambientale e industriale del nostro Paese è in gioco anche futuro di quelle nuove generazioni che chiedono oggi di potersi occupare della loro vita».

Qui trovate il documento del Coordinamento FREE

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*