Questionario su sostenibilità energetica ai movimenti politici che si presenteranno alle elezioni europee

Come  già fatto in concomitanza con precedenti elezioni, anche in occasione di una scadenza importante, come le elezioni europee, il Coordinamento FREE ha sottoposto alle principali forze politiche (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico) una serie di domande, per comprendere i rispettivi orientamenti nei confronti dello sviluppo delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e dell’ambiente.

Qui sotto le domande poste e in allegato le risposte ad oggi pervenute:

  1. Il prossimo Parlamento Europeo dovrà affrontare la scelta tra una maggiore integrazione o il mantenimento dello status quo, se non addirittura un recupero delle sovranità nazionali. Poiché il mercato unico dell’energia, anche sotto il profilo della gestione, richiede una maggiore integrazione e interconnessione, qual è la vostra posizione in materia?
  2. Il prossimo Parlamento Europeo dovrà affrontare nel 2023 la scelta se confermare gli obiettivi al 2030 o, come previsto, decidere di innalzarli. La seconda opzione comporta come minimo di innalzare gli obiettivi al 35% di rinnovabili in copertura dei consumi finali di energia, così come deciso dal Parlamento Europeo uscente. A quale delle due opzioni siete favorevoli?
  3. La trasformazione verso uno sviluppo più sostenibile dei settori elettrico e termico è già stata avviata, mentre la sfida dei prossimi anni riguarderà principalmente l’avvio di un’analoga trasformazione per quanto concerne la mobilità. Anche recentemente i nuovi limiti di emissione, relativi alle nuove auto e ai nuovi furgoni, approvati per il 2025 e il 2030, mirano a favorire lo sviluppo di mezzi di trasporto alternativi a quelli a benzina e gasolio. In aggiunta, le decisioni, per quanto concerne le autovetture, sono state accompagnate dalla proposta di un meccanismo di incentivi per i veicoli a basse e a zero emissioni, come le automobili completamente elettriche o i veicoli ibridi ricaricabili, al fine di addivenire al 35% di tali mezzi immatricolati nel 2030. Siete favorevoli a trasformare questa proposta in un impegno vincolante?
  4. Il Governo italiano, al pari degli altri paesi dell’Unione Europea, ha di recente inviato alla Commissione la bozza della proposta di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), definendo gli obiettivi e la governance al 2030. Entro giugno 2019 si attendono i commenti ufficiali da parte della Commissione e la versione finale del PNIEC dovrà essere mandata entro la fine del 2019. La bozza del PNIEC italiano definisce l’obiettivo 2030 del 30% di quota Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) rispetto ai consumi finali lordi complessivi di energia (rispetto al 18,3% nel 2017) ed una quota del 55,4% da FER nel settore elettrico (rispetto al 34,1% nel 2017). Quale è la vostra posizione su tali obiettivi e più in generale sulla bozza del PNIEC italiano? In che modo intendete favorire l’attuazione del PNIEC?
  5. Se al Parlamento Europeo venissero presentate proposte di introduzione del carbon pricing, sareste favorevoli ad approvarle comunque, o in alternativa se il nuovo onere viene compensato da riduzioni fiscali sulle imprese e sui cittadini?
  6. Al 2030 il trasporto elettrico coprirà probabilmente una parte rilevante della domanda, ma assolutamente complementare ai combustibili rinnovabili: elettrico e combustibili rinnovabili/alternativi dovranno quindi svilupparsi assieme in modo sinergico. Quali risorse, piani, programmi dovranno a suo avviso essere messe in campo per favorire lo sviluppo sostenibile del settore dei combustibili alternativi (un mix di numerose soluzioni, dai biocombustibili convenzionali-1G a quelli avanzati-2G, al biometano, ed ovviamente all’elettrico rinnovabile)?
  7. Il trasporto elettrico dovrà necessariamente crescere assieme all’ulteriore sviluppo della generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Come pensate quindi di stimolare questo settore a supporto dello sviluppo dei trasporti elettrici?

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